Vasile Ernu

În viaţă există lucruri mult mai îngrozitoare decît moartea BR Anna Ahmatova

În viaţă există lucruri mult mai îngrozitoare decît moartea
Anna Ahmatova
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Vasile Ernu al Salone del libro di Torino

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Vasile Ernu ha partecipato al Salone del libro di Torino ad un incontro nel quale ha parlato del suo libro “Nato in URSS” e del nuovo libro, “Gli ultimi eretici dell’Impero”, in uscita in Italia per il prossimo mese di Giugno sempre per i tipi di Hacca.

Nel primo libro ha provato a raccontare un mondo, un mondo ormai scomparso, quello della vecchia Unione Sovietica. Il libro, in gran parte basato su esperienze autobiografiche, narra, senza nostalgia ma con non celato affetto, della vita di tutti i giorni che la propaganda dell’epoca descriveva a noi, (ingenui?) cittadini dell’Occidente come una grigia e insopportabile dittatura nella quale non poteva esistere altro che tristezza ed angoscia. Vasile invece racconta una normale vita di tutti i giorni di un cittadino sovietico: come si veste, come vive, cosa fa a scuola, come beve, che rapporto ha con il sesso, che oggetti utilizza, quali film vede, che musica ascolta, come si diverte, chi ama, chi odia, come sta in fila. Parla di tutti gli elementi della vita. Il tutto è descritto con molta tenerezza e con una certa dose di ironia. Dalla lettura del libro si capisce che di quell’epoca non tutto è da buttare e che nella povertà di un paese che basava la sua economia su un sistema autarchico c’era più serenità che nel competitivo occidente dove tutto è misurato in base al denaro sempre insufficiente per acquistare quanto la pubblicità pervasiva e invasiva ci propone. Là invece il prezzo delle posate era inciso addirittura nel manico, segno che i prezzi godevano di una stabilità a noi sconosciuta.

Nel parlare dei suoi libri Vasile ha raccontato anche del suo impatto con l’Occidente spiegando come sia stato, sempre a proposito della stabilità dei prezzi, scioccato dai saldi; come è possibile, si è chiesto, che una camicia acquistata oggi a 80 Euro, venga venduta a 50 tra un mese.

In attesa dell’uscita del suo prossimo libro che, ha promesso, riprenderà in modo più analitico e meno affettivo il tema della vita nel sistema sovietico penso che possiamo fare nostra la sua filosofia di vita: indipendentemente dall’ideologia che regge il sistema in cui ti trovi, la cosa più importante è la vita. Parafrasando Woody Allen possiamo affermare che il Comunismo è morto, il capitalismo, se non è morto ci sta andando vicino e anche noi non ci sentiamo più tanto bene.

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17 May, 2012
in: Blog, Noutati, Presa   
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